La prima edizione del festival è del 2009 per volere di un gruppo di realtà diversamente attive nel campo della solidarietà, della produzione e della promozione culturale particolarmente attente alle periferie della città di Milano.
La periferia è l'anima ideatrice del festival, il quale decide di scommettere sul duplice aspetto di questo luogo: prima o poi ci si trova ad attraversare le periferie e , di conseguenza, a domandarsi se il racconto che la nostra convivenza sta facendo di sè riesca ancora a convincerci, a rappresentarci, a testimoniare qualcosa di autentico.
Nel panorama italiano questi termini sono apparsi per lungo tempo inconciliabili, se non addirittura contraddittori: salvo qualche eccezione, gli scrittori restavano rinchiusi in un mondo distaccato dalla realtà, che tutt’al più veniva filtrata attraverso gli schermi dell’ideologia o – peggio –del pregiudizio.
Di recente la situazione è completamente cambiata. Prima attraverso la fortuna dei “generi” (noir e thriller più di tutti), poi attraverso la riscoperta di narrazioni di ampio respiro (dalle nuove formulazioni del romanzo storico sino all’affermarsi della “non fiction” in presa diretta), la società è diventata protagonista di una stagione letteraria sempre più attenta al margine e, quindi, sempre meno marginale.
Di tutto questo si è deciso di parlare in periferia non per mancanza di spazio o di tempo, ma perché – al contrario – siamo convinti che partendo dal margine si raggiunga meglio il centro. Per condividere esperienze, per confrontare opinioni, per lasciare un segno.